mercoledì 18 agosto 2010

Se il fantasma trascina i mobili

Il castello di Santa Severa A Santa Severa voci e strani rumori nelle sale vuote del castello del Papa. Il mistero è iniziato dopo l'apertura delle tombe nella necropoli accanto alla chiesta.
fantasmi? Non trascinano più catene ma mobili e scatoloni. Almeno a Santa Severa. Da quando gli archeologi hanno portato alla luce i resti di un antico cimitero e di una chiesa del IX secolo, il borgo medioevale alle porte di Roma è protagonista di strani fenomeni. Tutto è iniziato quando un'impiegata del museo civico accanto al castello ha sentito spostare la mobilia al piano superiore. «Sono salita per vedere se i colleghi avessero bisogno di aiuto per sistemare gli scaffali dove esponiamo i reperti, ma non c'era nessuno», racconta. «Gli scatoloni rotolare li ho sentiti pure io», gli fa eco Alessandra Squaglia, archeologa. «E ho udito pure il rumore di buste di plastica stropicciate e voci lungo le scale del primo piano del castello. Inutile dire che ho controllato e non ho trovato nessuno».


«Nella zona degli scavi davanti alla torre - incalza Squaglia - i rubinetti di una vecchia sala utilizzata come laboratorio si sono aperti da soli più volte. E poi: oggetti che cadono inspiegabilmente, come le tavole di legno appoggiate al torrione, troppo pesanti per essere spostate dal vento. Quando è toccato a me sentir bussare al portone quasi non ci credevo». Fa una pausa l'archeologa, vuole essere sicura di potersi fidare. «Ci credete se dico che una volta, mentre ero sulla porta di una delle stanze del museo mi sono sentita tirare una ciocca di capelli? Ho pensato ad uno scherzo delle colleghe. Le ho cercate ma nell'edificio non c'era anima viva oltre me. Questo, come gli altri fenomeni, si è ripetuto altre volte, anche in pieno giorno».


L'operaio addetto alla manutenzione dell'antico borgo ha udito il vociare di una festa provenire dall'ala del castello che si prolunga verso il borghetto: «Quando ho raggiunto la sala, la porta era chiusa dall'esterno, l'ho aperta: il salone era vuoto». Il giardiniere ha visto sagome azzurre nella piazzetta a ridosso del castello. Fantasmi? Chissà! Di certo le premesse non mancano. Costruito nel XII secolo sulle rovine dell'etrusca Pyrgi, l'antico maniero è appartenuto al cavaliere normanno Gerardo Conte di Galeria, poi ai monaci dell'abbazia di Farfa, che lo cedettero ai confratelli di San Paolo. Le famiglie nobili dei Tiniosi e dei Bonaventura se lo litigarono per decenni. Finchè nel 1482 Papa Sisto IV non lo donò al Pio Istituto Santo Spirito, che e fece per cinque secoli il cuore dell'omonima azienda agricola.


Chi trascina gli scatoloni? Un'amante tradita? Un nemico ucciso in battaglia? Il direttore del Museo della navigazione antica, Flavio Enei, non ci crede: «Sono tutte suggestioni». Ma un defunto che chiede giustizia, come nelle tradizionali storie di fantasmi, c'è. Quando gli archelogi del Gruppo cerite hanno scavato attorno alla chiesa trovando duecento salme (uomini, donne e bambini, sepolti tra l'800 e il 1200), hanno dissotterato pure lo scheletro di un giovane chiuso carponi in un sarcofago e con il cranio sfondato da un colpo, pare di spada. Che sia lui a spostare scatole e a bussare alle porte? I turisti che affollano il piccolo borgo lo hanno già ribattezzato il Fantasma del Castello. A frotte, verso il tramonto, silenziosi, vagano tra la Casa della Bambola, la Casa del Muratore e la piazzetta, teatro dei fenomeni paranormali.


La necropoli rinvenuta nel cortile del maniero forse potrebbe essere quella sorta nel luogo dove Santa Severa, figlia del comandante della guarnigione romana di stanza a Centumcellae, l'odierna Civitavecchia, venne frustata a morte nel 298 d.C. insieme coi fratelli Marco e Calendino per non aver rinnegato Cristo. Che tra quelle duecento, inquiete salme ci sia pure lei?

fonte il tempo

Nessun commento:

Posta un commento