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venerdì 22 ottobre 2010

tecnosciamani-intervista

Intervista di Alessia Mocci a Carlo Pizzati ed al suo “Tecnosciamani”


“Tecnosciamani”, edito nell’aprile del 2010 dalla casa editrice FBE Edizioni, è una sorta di viaggio ai confini dello sciamanesimo e della tecnologia. L’autore e giornalista, Carlo Pizzati, ha viaggiato fisicamente nei luoghi illustrati e conosciuti realmente le particolari persone descritte nel libro. La sensazione di trascendenza che ne deriva è sempre razionalizzata dall’essere spiritualmente ateo di Carlo.

Abbiamo incontrato l’autore per conoscere meglio il suo pensiero e per presentarlo ai nostri lettori.

A.M.: “Tecnosciamani” è un viaggio particolare attraverso la tecnologia e la spiritualità. Qual è stato il tuo punto d’avvio?

Carlo Pizzati: Tutto è iniziato con un mal di schiena che mi peggiorava la vita da più di vent’anni. Vivevo un periodo di grande crisi. Mi ero appena separato, con un adorabile figlio piccolo che avrei potuto vedere più di rado perché dovevo lasciare Roma, dove avevo abitato negli ultimi anni. Il lavoro del giornalista era in stallo, mentre i primi peli bianchi sulla barba mi ricordavano che si stava avvicinando la mezz’età. Avevo rimandato troppo a lungo la soluzione alle fitte alla schiena e decisi di cercare di guarire. In California, per una serie di coincidenze, mi ritrovai a farmi diagnosticare “spiritualmente” con un macchinario chiamato quantum biofeedback. A quanto diceva il computer collegato a polsi, caviglie e testa, il mio mal di schiena era dovuto a un nodo karmico, ovvero a un “crimine sociale” commesso da una mia precedente incarnazione. Da lì è cominciato il lungo viaggio attraverso altri continenti ed incontri: sciamani ed esorcisti in Argentina, maestri di meditazione ad Assisi, guarigioni spirituali nei rave party di musica trance sulle Cinque Terre, medici ayurvedici e guru di yoga nel sud dell’India.

A.M.: Lasciando da parte per un attimo la tua pubblicazione, tu pensi di esser più incline alla tecnologia o alla spiritualità?

Carlo Pizzati: Sono cresciuto frequentando molto la tecnologia. Diciamo piuttosto i giochi elettronici. Il mio sistema nervoso si è formato anche su giochi come Pac-Man, Frogger, Asteroids e soprattutto Space Invaders. Da ragazzo guardavo sempre molta televisione, tanto che mio zio mi soprannominò il “televidiota”. Iniziai a 17 anni, in Florida, a studiare i rudimenti dell’informatica imparando linguaggi di programmazione come Fortran, Cobol e Basic. Mi è capitato di lavorare in un paio di portali Internet, a Madrid ed a Milano. Avendo una formazione umanista, ho sempre creduto nella razionalità, e cercato di seguire la deduzione. Sono però una persona più spontaneamente incline all’intuito, e ho imparato meditazione buddista e yoga a 6 anni, praticandola a lungo prima di scoprire una tecnica induista. Mi fido dell’istinto e ho la sensazione che vi sia qualcosa di utile per la nostra vita quotidiana in ciò che ci appare più misterioso e insondabile. Un amico mi definisce “l’ateo più spirituale che conosco”. Quindi mi riesce difficile dare una risposa netta a questa domanda. Anche perché voglio camminare sulla linea di colmo, il crinale dei tetti, per riuscire a guardare da entrambe le parti e cercare di capire qualcosa.

A.M.: Nel libro si toccano molte parti del Mondo, qual è quella che secondo te detiene un fascino maggiore?

Carlo Pizzati: La risposta è facile: l’India. Recentemente hanno scoperto che la forza di gravità non esercita la sua potenza in maniera identica in tutto il globo, ci sono delle zone dove è più forte edaltre dove è più leggera. Sulla mappa disegnata dagli studiosi, si vede una grande macchia rossa spandersi dall’Islanda fino a tutta l’Europa, lambendo la costa americana di Boston e New York. Quella è la zona più “pesante”, secondo questo studio. In un’altra zona della mappa si vede invece una macchia blu dove la forza di gravità è più debole. La macchia inizia nel sud dell’India e si espande nello Sri Lanka fino a coprire una parte di Oceano Indiano. Che sia questa la spiegazione tecnosciamanica sul fatto che l’India resta da millenni quella che Giorgio Manganelli definiva “la Casa Madre dell’Assoluto”?

A.M.: Qual è la percentuale di Carlo Pizzati in “Tecnosciamani”?

Carlo Pizzati: Cento per cento. È un libro di creative non-fiction. Tutto ciò che viene narrato nel libro è accaduto oppure almeno è stato percepito, anche se non necessariamente nell’ordine temporale narrato, e con alcune libertà letterarie. La “voce narrante” sono io. Non giustifico e non giudico: narro. Anche se non tutti mi riconoscono. Ma questo accade per quell’effetto “Uno, nessuno e centomila” che è la presa in giro chiamata identità.

A.M.: Quale target di lettori pensi possa interessarsi a “Tecnosciamani”?

Catlo Pizzati: Finora i lettori sono stati di tutte le età e con diversi retroterra. Ho ricevuto commenti di lettrici che frequentano la scuola media ed il liceo, come anche di universitari. E mi sono arrivati messaggi di apprezzamento molto ben articolati da nonne quasi ottantenni. Ho visto che il libro è piaciuto ai medici tradizionali ed a quelli alternativi, ad ortopedici e fisioterapisti ed a persone che intraprendono da anni un cammino spirituale. È piaciuto a chi legge di rado, ma anche ai recensori ed ai critici letterari. Elenco solo i messaggi ricevuti, quindi non tiro a indovinare: piace agli avvocati ed agli ingegneri, ma anche alle imprenditrici, agli studenti, agli insegnanti, alle maestre, agli smanettoni di Internet, ai meditanti ed agli scettici. In questo sono rimasto sorpreso, pensavo che forse avrei potuto ricevere critiche da un lato e dall’altro del “tetto” della realtà ed invece, sulla “linea di colmo”, sul crinale, finora sono arrivati solo apprezzamenti.



fonte http://cultura.mondoraro.org/2010/10/21/intervista-di-alessia-mocci-a-carlo-pizzati-ed-al-suo-%E2%80%9Ctecnosciamani%E2%80%9D/

http://www.tecnosciamani.com/

http://www.facebook.com/?sk=messages&tid=1419900257351#!/pages/Tecnosciamani/284631160232?v=info

http://www.facebook.com/?sk=messages&tid=1419900257351#!/carlo.pizzati


venerdì 13 agosto 2010

Sulle spiagge arriva lo psico-animatore

scritto da: Simone Fanti in Il Giornale

Karaoke addio, è l’ora dello psico animatore, un intrattenitore vagamente new age che promette di rigenerare fisico e mente attraverso Reiki, Ayurveda e mental trainig. Ecco le quattro tecniche più cool che potete trovare nei villaggi vacanza. Ma attenzione a chi li pratica, se non sono dei professionisti, meglio diffidare.

Massaggio olistico
La tecnica consiste in manovre di pressione, di sfregamento superficiale e profondo, d’impastamento e percussioni.

Mental Training
Tra i benefici che vengono promessi : la possibilità di raggiungere in poco tempo uno stato di rilassamento profondo e abbassamento dello stato di ansia.

Reiki
Secondo chi lo pratica avrebbe l’effetto di migliorare i risultati del trattamento medico globale, agendo in modo da ridurre gli effetti collaterali di eventuali farmaci, ridurre il tempo del trattamento, ridurre o eliminare il dolore, ridurre lo sforzo e contribuire ad aumentare un senso generale di ottimismo, che gioverà alla cura nel suo complesso.

Ayurveda
È la medicina tradizionale utilizzata in India fin dal IV millennio a.C., diffusa ancora oggi nel sub-continente più della medicina occidentale. Ayurveda è una parola composta da ayus, durata della vita o longevità e veda conoscenza rivelata. È attualmente annoverata dall’Unione Europea e dalla maggior parte degli Stati membri tra le medicine non convenzionali la cui erogazione è consentita da parte di medici qualificati.

Riflessologia Plantare
È una tecnica di massaggio applicata principalmente sui piedi, ed eventualmente sulle mani. Si basa sul principio che sui piedi e sulle mani si trovino riflessi tutti gli organi, le ghiandole, e le parti del corpo. Applicando il massaggio riflessologico si può quindi avere un effetto o influire sull’organo corrispondente al riflesso stimolato.

fonte lei