lunedì 5 dicembre 2011
domenica 19 giugno 2011
capo della Nasa chiede alla popolazione di prepararsi alle catastrofi
"Vorrei solo qualche minuto per parlare a tutti voi nella famiglia della NASA sulla preparazione per le emergenze. Quella della NASA è un'organizzazione assolutamente unica. Siamo l'unica organizzazione nel governo federale che è responsabile per la sicurezza ed il benessere della gente non solo qui sulla Terra ma anche fuori da questo pianeta.
Nella mia esperienza alla direzione degli astronauti, e nella mia esperienza come Marine in attività, abbiamo sempre parlato dell'importanza della preparazione delle famiglie, e di avere un adeguato programma di supporto familiare. E io temo che il nostro programma non sia valido quanto dovrebbe esserlo.
Quindi chiedo a tutti voi della famiglia della NASA, sia che abitiate sulla West Coast, …
… sulla costa Est, sulla costa del Golfo, sui Grandi Laghi, pensate ai disastri naturali che potrebbero avvenire nella vostra zona, pensate ad attacchi come l'11 settembre, che possano arrivare da forze esterne, e parlate con le vostre famiglie dei vostri compiti, e di quello che loro debbono fare per prepararsi ad eventi imprevisti.
Mettete a punto un piano di preparazione familiare, in casa vostra. Pensate ad una strategia di comunicazione per la famiglia. Dove possiamo riunirci tutti, se arriva un'emergenza e ci troviamo tutti in punti diversi della città? Cosa faremo? Ci chiameremo fra di noi con il cellulare? Pensate a cose del genere. Se avete animali pensate ad un piano di emergenza per gli animali. Come fare a garantire che qualcuno pensi a loro, se vi trovate tutti sparpagliati in luoghi diversi? Se poi qualche membro della vostra famiglia ha delle necessità speciali, preparatevi anche per quelli.
La cosa più importante per noi, al fine di portare al termine con successo la nostra missione, è che la nostra gente, le nostre famiglie soprattutto, vengano protette, in modo da poter venire al lavoro tranquilli che nel caso di una emergenzale nostre famiglie saranno protette.
Quindi torno a chiedervi di riunire le vostre famiglie e pensare a cosa dovreste fare in una situazione di emergenza. Spero che adotterete il programma di preparazione delle famiglie, mentre tutti ci prepariamo al meglio per affrontare queste emergenze. Sappiate quello che fate. Sappiate che cosa farete, che cosa vorrete che facciala vostra famiglia nel caso di una emergenza. Ma soprattutto siate preparati."
Fonte NASA
mercoledì 4 maggio 2011
giovedì 31 marzo 2011
2012 e dintorni
Roma, 28 mar. - La scomparsa dello scrittore statunitense di origine messicana e teorico della New Age José Arguelles rilancia il dibattito sul mistero della profezia dei Maya sulla fine del mondo, che è stato lui a collocare tra il 20 e il 21 dicembre del 2012 nel suo celebre bestseller 'Il fattore Maya' uscito negli Stati Uniti nel 1987.
A provocare la fine del mondo, con il tramonto della presente Età dell'Oro (la quinta secondo le 'mappe' dei Maya) sarebbero eruzioni vulcaniche, tsunami, radiazioni dallo spazio e la comparsa di un misterioso pianeta. Il mistero rimbalza da un sito all'altro, alimentando la saggistica e gli approfondimenti nelle trasmissioni televisive. L'occulta profezia divide studiosi e profani, esperti di astrologia e archeologici, legando tra loro
Un mistero che parrebbe racchiuso nelle inspiegabili scritture della pianura di Nazca ma che abita anche i megaliti di Stonehenge, dove i saggi si davano appuntamento per leggere nel 'calderone' del destino. Anelli di una catena di messaggi esoterici, che alimentano le teorie e accendono il confronto tra i titoli nelle librerie.
A fondare le loro tesi, i sostenitori della profezia Maya ricordano che il 20 dicembre 2012 si concluderà il ciclo del 'lungo Computo' del calendario Maya. Il giorno successivo a tale data, ci sarà il solstizio d'inverno e il Sole si troverà allineato con il centro della Via Lattea, un evento che non si ripete da 26.000 anni. Nel 2012, inoltre, l'attività solare avrà un picco e ci aspettano tempeste solari in grado di paralizzare la nostra società. Il 21 dicembre 2012 un pianeta misterioso (pianeta X, o Nibiru) la cui orbita è aldilà di Plutone, si scontrerà con
Da un'iscrizione sul monumento 6 del sito archeologico di Tortuguero, in Messico, si ricava la data del 2012: accadrebbe qualcosa che farebbe uscire dal millenario silenzio una misteriosa divinità Maya, Bolon Yokte, associata in genere alla guerra e alla creazione. Da qui l'eventuale profezia Maya. Risultano tuttavia altre tavolette che riportano date successive al 2012, cosa che fa ritenere che i Maya non pensassero a questo giorno come all'ultimo.
E se alcuni ritengono che la terra si fermerà per 72 ore, per poi riprendere a ruotare in senso inverso, la credenza secondo cui si assisterà a catastrofi il 21 dicembre 2012 o in vicinanza di quella data, è una previsione considerata errata da molti studiosi degli antichi Maya. Per Sandra Noble, executive director della Foundation for the Advancement of Mesoamerican Studies, Inc. a Crystal River in Florida, ''rendere il 21 dicembre 2012 come un Giorno del giudizio o un momento di cambiamento cosmico è una completa invenzione''.
Secondo altri, invece,il 21 dicembre 2012 dovrebbe finire 'un anno galattico': la profezia in questo caso indicherebbe che vi saranno grandi cambiamenti climatici ma anche 'rivoluzioni' spirituali tra gli esseri umani, ma il mondo dopo quella data continuerà ad esistere. Nel dibattito, si aggiungono le tesi dei fratelli tedeschi Bohumil e Vladimir Bohm. Il primo è un matematico, l'altro docente di storia e cultura Maya: secondo i loro calcoli, l'anno esatto della 'fine dei tempi' sarebbe il 2116.
L'errore sarebbe dovuto alla presenza di due calendari Maya, uno religioso di 260 giorni e quello agricolo che durava 365 giorni. Le loro settimane erano di 9 giorni. E poi c'era il cosiddetto ciclo lungo, fatto di 1 872.000 giorni il collegamento tra i due calendari è molto complesso e proprio qui si nasconderebbe l'errore che farebbe saltare la tesi di John Eric Sidney Thompson, l'archeologo che per primo si è occupato parallelamente dei due sistemi.
Per altri ricercatori, infine, la risposta sarebbe racchiusa nell'ultima pagina del codice di Dresda. Stando infatti all'interpretazione dei disegni effettuata dall'antropologo Arlen F. Chase, dell'Università della Florida, sarebbe prevista una serie di inondazioni della superficie terrestre. Nel frattempo, gli studiosi della 'legge del tempo', continuano il loro viaggio nella carte di un popolo misterioso che racchiude ancora segreti.
FONTE ADKRONOS
domenica 27 marzo 2011
Gregg Braden Alle porte del cambiamento! (1 parte)
mercoledì 26 gennaio 2011
la Terra verrà illuminata per alcuni giorni da due Soli

mercoledì 8 dicembre 2010
Tre enormi oggetti si stanno dirigendo verso la terra


sabato 4 dicembre 2010
La trilogia del risveglio (Video)
martedì 26 ottobre 2010
Astronomo cinese dichiara reale l’origine aliena degli UFO e grandi eventi nel 2012

La rivelazione del prof. Wang è resa a seguito dei numerosi avvisamenti di cui la Cina è stata recentemente protagonistacausando, nella scorsa estate, anche la chiusura di unaeroporto di Hangzhou, capitale della provincia dello Zhejiang, nella Cina orientale.
Wang ha iniziato a studiare gli Ufo quasi 40 anni fa, e le sue teorie a riguardo sono oramai note in tutto il mondo. Le parole di questo scienziato sono accompagnate da studi e verifiche sugli avvistamenti Ufo a lui pervenuti da tutta la nazione cinese.
Nell'intervista l'astronomo ha condiviso le sue opinioni e i suoi avvistamenti, motivando e spiegando le sue previsioni: "Innanzitutto, vorrei chiarire questa cosa del Grande Evento riguardante gli Ufo. Non credo che si assisterà ad un'invasione aliena, ma il fenomeno diventerà molto più palese, e le manifestazioni diUFO non potranno più essere ignorate dai governi e dalle cariche politiche di tutto il mondo".
Prosegue Wang: "Quello che vi sto dicendo si riferisce a eventi e fatti credibili, sostenuti durante le mie osservazioni. Il fenomeno UFO non può più essere spiegato con la nostra scienza o accreditandolo a meri fenomeni naturali". Infine, conclude il ricercatore: "Credo che il 2011 ed il 2012 saranno degli anni molto attivi! Preparatevi al grande evento!".
Dal 1971 ad oggi, anni in cui l'astronomo ha condotto indagini approfondite e lunghe ricerche sul fenomeno Ufo, lo stesso ha riscontrato che negli anni che terminano con 1, 2 o 7 - come 1971, 1981, 1991, 1982, 1992, 2002, 1977, 1987, 2007 - si sono verificati molti eventi particolari riguardanti gli oggetti volanti non identificati, classificando più di 100 casi molti dei quali inspiegabili.
Dalle dichiarazioni del prof. Wang è chiaro ritenere che gli scienziati non ancora una prova "concreta" sulla natura aliena degli ufo e sull'esistenza di vita extraterrestre (o non è dato sapere), ma è altrettanto plausibile che molti scienziati credono ad una possibile vita aliena. Ciò potrebbe significare che la questione non è più incentrata sull'esistenza o meno degli ufo (intesi come alieni), ma sull'anno del fatidico contatto.
Pasquale Gallano
lunedì 25 ottobre 2010
Roma, terremoto apocalittico nel 2011 e nel 2012 ?
Si possono prevedere i terremoti? La domanda era già stata posta in occasione del sisma dell'Aquila, ma oggi torna di moda a causa di alcune previsioni. Raffaele Bendandi, detto anche l’uomo dei terremoti, diceva di essere in grado di prevedere le scosse sismiche. La sua teoria era abbastanza semplice da un punto di vista concettuale: se l’attrazione lunare causa maree e spostamenti sulla Terra, immaginiamoci di cosa può essere capace l’attrazione esercitata dal Sole, congiunto alle posizioni particolari di alcuni pianeti.
Queste fortissime attrazioni sarebbero in grado di spostare le masse semiliquide ubicate nelle profondità terrestri. Ma un particolare agghiacciante rilanciato questa sera dalla trasmissione Voyager sta creando allarme. Lo studioso attraverso il suo metodo, ha predetto unascossa di terremoto devastante per la città di Roma e aree limitrofe per il giorno 11 maggio 2011, e un altro sisma di dimensioni ancora più apocalittiche per tra il 5-6 aprile 2012, quando parecchie scosse di terremoto colpiranno a macchia di leopardo tutta la terra. In questa ultima predizione, tra l’altro, molti vedono anche le catastrofiche profezie Maya per il 2012.
Insomma la scienza sembra concordare. Nessuna teoria attuale ne passata si è rivelata fondata, per ora un sisma rimane imprevedibile nella sua drammaticità. Eppure qualche dato che fa pensare esiste. Una prova di queste intuizioni la ebbe lo stesso Bendandi quando, spulciando tra i suoi appunti di qualche anno prima, trovò che si era realizzata una sua previsione del terremoto della Marsica, fatta nell’ottobre del 1914. Il sisma si verificò per l’appunto alcuni mesi dopo, il 13 gennaio 1915.
Ma Bendandi la sua previsione più famosa la fa scrivendo nei suoi appunti: un avvertimento sul terremoto del Friuli nel 1976; inutilmente lui cercò di avvisare le autorità competenti, le quali lo trattarono come un ciarlatano. Proprimo come Giuliani per l'Abruzzo, salvo poi cospargersi il capo di cenere.
Mettendo ordine tra tutti i documenti di Bendandi si sono trovate ben 103 previsioni delle quali 61 sono in relazione al nostro paese. Bendandi ha sempre sostenuto che i terremoti possono essere previsti. La sua teoria si basava sulla connessione tra Luna, Sole e pianeti. Secondo lui, la posizione del Sole e degli altri paineti influiscono sulla crosta terrestre.
Ai nostri giorni, la causa dei terremoti è attribuita alla deriva dei continenti, formulata nel 1912 da Alfred Wegener, e dimostrata verso il 1960, da cui derivò la teoria della tettonica a placche o tettonica a zolle.
La comunità scientifica ha accettato dopo annose discussioni la teoria di Wegener, che rimane tuttora la più accreditata.
Tuttavia sui blog, e sui siti internet dilagano speculazioni, notizie vere e altre infondate, ma rimane un punto ineludibile: alcune previsioni si sono rivelate esatte. Questo significa che la teoria di Bendandi era corretta? Forse non del tutto, ma che il suo lavoro certosino e metodologico fosse prezioso lo rivelano molte sue ricerche. Non ci resta che aspettare... magari stando lontani da Roma nel prossimo biennio!
fonte bn notizie
giovedì 21 ottobre 2010
Fine del mondo Maya 'slitta' di due mesi
Ricercatore, errori in conversione data da parte di archeologi

lunedì 30 agosto 2010
sabato 28 agosto 2010
Mi faccio il bunker per sopravvivere al 2012
Ci ha pensato la Matex Security Projects di Pontedera, che dopo un'esperienza di un quarto di secolo in costruzioni militari e impianti di sicurezza realizza il bunker dei desideri anche per i privati. Una soluzione "chiavi-in-mano" per sopravvivere alla più grande sventura di tutti i tempi. Il posto riservato non è per tutti: una famiglia di quattro persone deve prepararsi a spendere almeno 140mila euro. Per chi invece non vuole rinunciare a socializzare nemmeno nella fase di apocalittica emergenza la californiana Vivos progetta condomini della sopravvivenza in grado di ospitare fino a 200 persone all'insegna del lusso, in posti rigorosamente top secret in angoli sperduti del pianeta. Cinquantamila dollari a testa, la metà per gli under 16, ma gli animali non pagano. Una soluzione che ha già tentato un migliaio di persone, assicurano dalla società, con prenotazioni anche dall'Italia.
All'appuntamento con la fatidica data mancano ancora più di ottocento giorni. Sul web, però, il conto alla rovescia è già cominciato. La profezia corre tra i bit, anima blog e gruppi di discussione, dove non mancano consigli e idee per prepararsi al peggio o per riderci su. Sarà la volta buona dopo secoli di finti oracoli? L'unica cosa certa è che cadrà di venerdì. Ma questo, per il momento, non importa: il business guarda al presente. Il numero magico di quattro cifre stuzzica i guru del marketing, diventa gadget, ispira giochi, concorsi a premi, film, libri, corsi di sopravvivenza e spot pubblicitari.
Su Facebook c'è anche chi la butta sull'ironia. Il gruppo "Fermiamo la fine del mondo" avverte che «bastano 2012 iscritti per salvare sei miliardi di persone». Ma se la controprofezia della rete non dovesse funzionare o se la crisi avesse messo a dura prova i nostri risparmi, non resterà che affidarsi alle note di Eugenio Finardi: «Extraterrestre, portami via, voglio una stella che sia tutta mia, extraterrestre vienimi a cercare, voglio un pianeta su cui ricominciare».
sabato 21 agosto 2010
Venditti: «Da bambino vidi un disco volante che lanciava manna»
AVEVA 3 APPENDICI A FORMA DI VENTOSA, IN ALTO UNA CUPOLA CHE ASSOMIGLIAVA A UN BITORZOLO
Ero a Roma, a Villa Paganini con la mamma. Quando arrivò il mistero di 10 metri di diametro
Appena sopra la testa sua e quella di sua madre, l'oggetto era incombente e di forma inquietante: «Un disco grande, avrà avuto un diametro di dieci metri. Nella parte inferiore c'erano tre appendici a forma di ventosa, mentre in alto, dove era visibile una cupoletta che assomigliava a un grande bitorzolo, si notava un oblò...». Antonello Venditti non scorderà mai quella domenica mattina di primavera di un anno che la memoria non fissa dal punto di vista numerico («Io sono del 1949, avrò avuto cinque o sei anni...»), salvo lasciargli immagini nitide. Un ricordo che di tanto in tanto riaffiora dal passato. Ne ha parlato nell'autobiografia «L'importante è che tu sia infelice» e non ha mai smesso di porsi domande, senza inseguire scorciatoie lessicali («Sì, era un disco volante: sul fatto che fosse reale e così vicino da poterlo quasi toccare con mano, non ci sono discussioni...») e cercando, viceversa, di capire: «Chiesi varie volte alla mamma, persona razionale e positiva, se quanto avevamo visto fosse vero: mi ha sempre detto di sì».
Giardini di Villa Paganini a Roma. C'era un pony che faceva divertire i bambini, ma quel giorno, secondo il racconto del cantante, giunse un Ufo a segnare l'inizio di un percorso, emotivo ed interiore, che avrebbe accompagnato negli anni successivi uno dei futuri protagonisti della canzone italiana. «Saranno state le 11, non eravamo ancora nel cuore del parco; io e mia madre in quel momento eravamo soli. L'oggetto si manifestò: dondolante, eppure stazionario nella posizione. Rimase lì a lungo e dopo un po' liberò dei filamenti bianchi: parevano manna. Come andò via? Sparì all'improvviso. La mamma rimase impassibile e pure dopo non disse una parola. Anch'io stetti zitto, la sensazione era che tutto fosse anomalo e, al contempo, ... normale».
L'inizio di un percorso. Venditti l'ha affrontato innanzitutto cercando correlazionicon qualcosa di simile. Lo ha trovato in quella che viene raccontata come la manifestazione di una miriade di Ufo il 27 ottobre 1954 sopra lo stadio di Firenze durante la partita di calcio Fiorentina-Pistoiese (e pure quella volta discese una sostanza strana, la «neve dei dischi volanti»), quindi riflettendo sulla convinzione personale che «tutto viaggia tra l'esperienza visiva e quella mentale». Nel frattempo, di tanto in tanto ritornano... «Non è stato quello l'unico caso strano della mia vita. Ho altri due episodi particolari, indimenticabili. Una volta tornavo con papà da una partita di calcio. Sarà stato il 1960, suppergiù. Erano le 17, sopra una vallata. Apparve una sfera di fuoco, un secondo sole, un sole gemello troppo distante dall'originale perché si potesse parlare di un fenomeno naturale».
L'altro episodio, invece, ci sposta al 1982. Antonello è già affermato, è un divo della musica che gira per tenere concerti. «Erano le 3 del mattino, ero dalle parti di Lucca. Tornavo in auto verso l'hotel assieme al mio tecnico del suono. Eravamo in un bosco e cercavamo una villa bellissima che sapevamo essere vicina all'albergo. Ma non c'era verso di trovare la strada: fummo colti da una sensazione di disorientamento. Eravamo lì, a girare senza costrutto: non se ne veniva a capo. La strada, mentre la percorrevi, si "formava" di nuovo: prigionieri di un labirinto e del tempo».
Da quest'ultima esperienza, Venditti ha maturato convinzioni che non esita a riferire: «Si vuole esplorare il cosmo, e in fondo è logico e legittimo, ma forse si trascura di conoscere meglio la Terra. Credo che sia percorsa da portali spazio-temporali, e certe caverne profonde lo sono: entri e vai in un'altra dimensione. Magari è una prerogativa destinata a persone che hanno una propensione alla telepatia. Mi considero tra queste: sono come gli animali, che avvertono presenze estranee. Una volta, di nuovo in un bosco, ho avuto la percezione della schifosa vicinanza del diavolo».
Ma torniamo al punto di partenza: l'avvistamento dell'Ufoquando era piccolo. Serve una conclusione, su un quesito a questo punto inevitabile: Venditti crede o non crede agli alieni? «Sono più che possibilista: sono maggiormente portato a pensare che esistano, rispetto all'idea che nell'universo si viva da soli. Paura, se incontrassi un extraterrestre? Per nulla. Peggio della morte, che cosa ci può essere?». Sdoganato l'alieno e preso atto che, nell'ipotesi del contatto, non se la darebbe a gambe levate, è naturale che Antonello non tema nemmeno la fatidica data del 21 dicembre 2012, associata a un cambiamento epocale previsto addirittura dai Maya. E se quel giorno gli alieni arrivassero veramente, tanto di guadagnato: «Chiunque ci aiutasse a superare le follie di oggi, sarebbe benvenuto». Nonostante tutto, però, Venditti non scriverà mai «Grazie Ufo». Perché? Perché una canzone che abbraccia determinate tematiche l'ha già composta anni fa: è «Goodbye Novecento» e apre l'omonimo album sulle suggestioni nate per la fine dello scorso millennio. «Nella prima parte canto: "... E dal destino che è scritto, in cielo l'Acquario rinascerà, e un sole gemello apparirà..."». Il «suo» sole gemello di quella sera?
Flavio Vanetti
19 agosto 2010(ultima modifica: 20 agosto 2010)
fonte:Corriere della Sera
mercoledì 11 agosto 2010
I Ching e 2012: la "fine del tempo"?
Cosa succederà il 21 dicembre 2012, data culminante del calendario Maya e "punto zero" dell'onda temporale calcolata a partire dagli esagrammi dell'I Ching? | |
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VALTER VICO | |
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Ter Esponente di punta del movimento psichedelico, Terence McKenna, che si definiva "etnobotanico", morì nel 2000 all'età di 53 anni per una grave forma di tumore cerebrale. Nel 1975, a seguito di una esperienza allucinatoria a La Chorrera, nella giungla amazzonica, assieme al fratello Dennis, aveva scritto "The Invisible Landscape. Mind, Hallucinogens and the I Ching" (Il paesaggio invisibile. Mente, allucinogeni e l'I Ching). E' un testo disordinato ed a tratti affascinante che spazia dallo sciamanesimo alla teoria olografica della mente e dell'universo passando attraverso l'analisi chimica degli effetti degli allucinogeni, la matematica dei frattali e la numerologia del Libro dei Mutamenti. Come ormai tutti sanno i Maya avevano elaborato un calendario, il "lungo computo", che calcolava il tempo trascorso dalla creazione del mondo che sarebbe avvenuta l'11 agosto 3114 a.C.. Secondo questo calendario il nostro 21 dicembre 2012 corrisponderà alla data 13.0.0.0.0 che segnerà l'inizio di un nuovo ciclo ed al contempo la fine del ciclo precedente. Il problema è che, secondo la mitologia maya, pare che l'attuale sia la quarta creazione del mondo, in quanto le divinità maya, insoddisfatte dei risultati ottenuti, proprio in data 13.0.0.0.0 avrebbero distrutto le tre precedenti. Si comprende allora la preoccupazione di coloro che, legittimamente, ritengono che il nostro universo non sia migliore dei predenti. Terence McKenna sosteneva di non essere stato a conoscenza della profezia maya durante la stesura del libro nel quale, a partire da ingegnosi calcoli numerologici sulla serie degli esagrammi dell'I Ching, disegna, descrive e commenta una particolare funzione d'onda frattale, denominata "Timewave Zero", che termina singolarmente proprio in corrispondenza della data del solstizio d'inverno 2012. Questa "onda del tempo" descriverebbe il "livello di novità" nelle varie epoche della storia umana ed universale mettendone in evidenza i principali salti evolutivi dal Big Bang alla nascita della specie umana fino ai principali avvenimenti storici. L'onda termina il 21/12/2012 dove raggiunge il livello "zero", quello assoluto di massima "novità". La fine del tempo? La funzione matematica non ci può dire cosa ci aspetta dopo la data fatidica, p Nel frattempo esaminiamo più in dettaglio la costruzione dell'onda temporale. I McKenna partono dall'ipotesi che nella remota antichità i cinesi utilizzassero un calendario lunare di 13 lune, cioè 384 giorni, uno per ogni linea degli esagrammi dell'I Ching (64 esagrammi x 6 linee ciascuno = 384 linee totali). Un simile calendario, per quanto possa sembrare strano, è in realtà più preciso del nostro e richiede all'incirca una correzione di un giorno ogni 10 anni. Moltiplicando l'anno di 13 lune per un fattore di scala 64, corrispondente al numero totale degli esagrammi, si ottiene un ciclo di circa 67 anni solari che corrisponde a circa 6 cicli delle macchie solari, uno per ogni linea di un esagramma.
fonte la stampa |