Roma, 28 mar. - La scomparsa dello scrittore statunitense di origine messicana e teorico della New Age José Arguelles rilancia il dibattito sul mistero della profezia dei Maya sulla fine del mondo, che è stato lui a collocare tra il 20 e il 21 dicembre del 2012 nel suo celebre bestseller 'Il fattore Maya' uscito negli Stati Uniti nel 1987.
A provocare la fine del mondo, con il tramonto della presente Età dell'Oro (la quinta secondo le 'mappe' dei Maya) sarebbero eruzioni vulcaniche, tsunami, radiazioni dallo spazio e la comparsa di un misterioso pianeta. Il mistero rimbalza da un sito all'altro, alimentando la saggistica e gli approfondimenti nelle trasmissioni televisive. L'occulta profezia divide studiosi e profani, esperti di astrologia e archeologici, legando tra loro
Un mistero che parrebbe racchiuso nelle inspiegabili scritture della pianura di Nazca ma che abita anche i megaliti di Stonehenge, dove i saggi si davano appuntamento per leggere nel 'calderone' del destino. Anelli di una catena di messaggi esoterici, che alimentano le teorie e accendono il confronto tra i titoli nelle librerie.
A fondare le loro tesi, i sostenitori della profezia Maya ricordano che il 20 dicembre 2012 si concluderà il ciclo del 'lungo Computo' del calendario Maya. Il giorno successivo a tale data, ci sarà il solstizio d'inverno e il Sole si troverà allineato con il centro della Via Lattea, un evento che non si ripete da 26.000 anni. Nel 2012, inoltre, l'attività solare avrà un picco e ci aspettano tempeste solari in grado di paralizzare la nostra società. Il 21 dicembre 2012 un pianeta misterioso (pianeta X, o Nibiru) la cui orbita è aldilà di Plutone, si scontrerà con
Da un'iscrizione sul monumento 6 del sito archeologico di Tortuguero, in Messico, si ricava la data del 2012: accadrebbe qualcosa che farebbe uscire dal millenario silenzio una misteriosa divinità Maya, Bolon Yokte, associata in genere alla guerra e alla creazione. Da qui l'eventuale profezia Maya. Risultano tuttavia altre tavolette che riportano date successive al 2012, cosa che fa ritenere che i Maya non pensassero a questo giorno come all'ultimo.
E se alcuni ritengono che la terra si fermerà per 72 ore, per poi riprendere a ruotare in senso inverso, la credenza secondo cui si assisterà a catastrofi il 21 dicembre 2012 o in vicinanza di quella data, è una previsione considerata errata da molti studiosi degli antichi Maya. Per Sandra Noble, executive director della Foundation for the Advancement of Mesoamerican Studies, Inc. a Crystal River in Florida, ''rendere il 21 dicembre 2012 come un Giorno del giudizio o un momento di cambiamento cosmico è una completa invenzione''.
Secondo altri, invece,il 21 dicembre 2012 dovrebbe finire 'un anno galattico': la profezia in questo caso indicherebbe che vi saranno grandi cambiamenti climatici ma anche 'rivoluzioni' spirituali tra gli esseri umani, ma il mondo dopo quella data continuerà ad esistere. Nel dibattito, si aggiungono le tesi dei fratelli tedeschi Bohumil e Vladimir Bohm. Il primo è un matematico, l'altro docente di storia e cultura Maya: secondo i loro calcoli, l'anno esatto della 'fine dei tempi' sarebbe il 2116.
L'errore sarebbe dovuto alla presenza di due calendari Maya, uno religioso di 260 giorni e quello agricolo che durava 365 giorni. Le loro settimane erano di 9 giorni. E poi c'era il cosiddetto ciclo lungo, fatto di 1 872.000 giorni il collegamento tra i due calendari è molto complesso e proprio qui si nasconderebbe l'errore che farebbe saltare la tesi di John Eric Sidney Thompson, l'archeologo che per primo si è occupato parallelamente dei due sistemi.
Per altri ricercatori, infine, la risposta sarebbe racchiusa nell'ultima pagina del codice di Dresda. Stando infatti all'interpretazione dei disegni effettuata dall'antropologo Arlen F. Chase, dell'Università della Florida, sarebbe prevista una serie di inondazioni della superficie terrestre. Nel frattempo, gli studiosi della 'legge del tempo', continuano il loro viaggio nella carte di un popolo misterioso che racchiude ancora segreti.
FONTE ADKRONOS
Nessun commento:
Posta un commento