sabato 28 agosto 2010

Mi faccio il bunker per sopravvivere al 2012

L'anticamera della salvezza è una botola corazzata. Poi, una volta scese le scale, le porte blindate a tenuta stagna lasciano l'inferno alle spalle. Benvenuti nella moderna arca di Noè. Un rifugio antiatomico, corazza contro inondazioni, attacchi chimici e batteriologici. Con tutti i comfort per grandi e piccini e persino lo spazio per l'albero di Natale. Perché se è vero che secondo la profezia dei Maya la fine del mondo arriverà il 21 dicembre 2012 tanto vale correre ai ripari.
Ci ha pensato la Matex Security Projects di Pontedera, che dopo un'esperienza di un quarto di secolo in costruzioni militari e impianti di sicurezza realizza il bunker dei desideri anche per i privati. Una soluzione "chiavi-in-mano" per sopravvivere alla più grande sventura di tutti i tempi. Il posto riservato non è per tutti: una famiglia di quattro persone deve prepararsi a spendere almeno 140mila euro. Per chi invece non vuole rinunciare a socializzare nemmeno nella fase di apocalittica emergenza la californiana Vivos progetta condomini della sopravvivenza in grado di ospitare fino a 200 persone all'insegna del lusso, in posti rigorosamente top secret in angoli sperduti del pianeta. Cinquantamila dollari a testa, la metà per gli under 16, ma gli animali non pagano. Una soluzione che ha già tentato un migliaio di persone, assicurano dalla società, con prenotazioni anche dall'Italia.
All'appuntamento con la fatidica data mancano ancora più di ottocento giorni. Sul web, però, il conto alla rovescia è già cominciato. La profezia corre tra i bit, anima blog e gruppi di discussione, dove non mancano consigli e idee per prepararsi al peggio o per riderci su. Sarà la volta buona dopo secoli di finti oracoli? L'unica cosa certa è che cadrà di venerdì. Ma questo, per il momento, non importa: il business guarda al presente. Il numero magico di quattro cifre stuzzica i guru del marketing, diventa gadget, ispira giochi, concorsi a premi, film, libri, corsi di sopravvivenza e spot pubblicitari.
Su Facebook c'è anche chi la butta sull'ironia. Il gruppo "Fermiamo la fine del mondo" avverte che «bastano 2012 iscritti per salvare sei miliardi di persone». Ma se la controprofezia della rete non dovesse funzionare o se la crisi avesse messo a dura prova i nostri risparmi, non resterà che affidarsi alle note di Eugenio Finardi: «Extraterrestre, portami via, voglio una stella che sia tutta mia, extraterrestre vienimi a cercare, voglio un pianeta su cui ricominciare».

Nessun commento:

Posta un commento